Tappa 2

Tappa 2 da Umag a Vrsar

Stamani il sole illumina presto la mia canadese, il punto in cui l'ho montata non è stato strategico, poco male, colgo l'occasione per prepararmi con calma.
Bello svegliarsi riposati, il materassino autogonfiante funziona alla perfezione, sono pronto per una nuova giornata sui pedali. Ecco che anche Renato sbuca dal suo loculo (così lo chiama), la giornata è splendida, cielo sereno e temperatura ideale per pedalare, leggermente freschino e ventilato.
Alle otto siamo pronti per dare inizio alla seconda tappa, partiamo attraversando subito Karigador, poi il piccolo paesino di Dajla e poco dopo siamo a Novigrad.



Raggiunto il piccolo porto, cerchiamo il bar vista mare più affollato, spesso dove c'è gente si mangia bene.
Qui ci gustiamo una piacevole colazione con la brezza in faccia e coccolati dal sole.
Dopo aver fatto scorta d'energia ci facciamo un giretto per il centro di Novigrad, alcuni piacevoli scorci ci permettono di sbizzarrirci in una serie infinita di scatti fotografici.
Ok, cultura saziata e pancia piena siamo pronti per continuare il nostro viaggio, l'itinerario odierno si snoda per un bel 70% su strade sterrate e secondarie. 
Costeggiando il mare entriamo in una rimessa di barche dove troviamo un giovane meccanico all'opera, con un inglese scarso cerco di chiedergli delle fascette in naylon per migliorare il problema al mio carrellino.
Non ci capiamo, allora inizia la fase gesti, molto più eloquente, il ragazzo capisce e con un ampio sorriso me ne regala 6 o 7, le useremo per mantenere efficiente la riparazione del carrellino.


Seguendo la traccia ci ritroviamo davanti ad un cancello chiuso, un altro ciclista italiano ci fa compagnia... non ci resta che far retromarcia per un paio di km e risalire la collina per oltrepassare l'ostacolo. Miseria qui le salite non scherzano, forse perchè voglio raggiungere il ciclista senza però ricordarmi che sto trainando 25 kg tra bagagli e carrello. Il mio cardio suona avvisandomi dell'eccessivo sforzo, rallento un po, il Garmin indica una stradina secondaria che imbocchiamo al volo, il nostro amico non se ne accorge e tira dritto. 
In breve raggiungiamo la già affollata Porec, i turisti sopratutto tedeschi riempiono le stradine del centro...lasciamo Porec ed il passo per Vrsar è breve.
Appena arrivati ci regaliamo un gustosissimo pranzo in riva al mare, due fantamegagalattiche coppe di gelato e frutta.


Il gestore del locale è esagerato e divertentissimo, si esibisce assieme al suo personale in gag di ogni genere.
Lancio della pallina di gelato con presa al volo (in bocca) a 20 mt di distanza, gelati giganti, con 15 /20 palline e battute spiritose per ogni passante.
Raggiunto il vicinissimo camping Porto sole, ci concediamo qualche oretta di sole per migliorare la ridicolissima abbronzatura da ciclista.

Dopo una doccia da urlo, ci rimettiamo in sesto e siamo pronti per la classica cena a base di pesce in riva al mare. Abbiamo mangiato benone con circa 100kn a testa, 13 € circa: GOOD!
Dopo aver passeggiato in lungo e in largo il lungomare, per digerire la cena saliamo lungo le ripide stradine sulla collina che sovrasta Vrsar e raggiungiamo la chiesa di San Martin.
Da qui la vista è favolosa le isolette sotto costa regalano piacevoli vedute.


Da qui scendiamo in direzione della cava di marmo abbandonata da dove riusciamo a vedere Vrsar da un altra angolazione.


Tornati sul lungo mare ci dirigiamo verso le nostre tende, dopo aver pedalato e ampiamente camminato siamo pronti per infoderarci nei nostri sacchi a pelo.

Passano pochi minuti ed ecco che il tizio a lato delle nostre canadesi accende la sua motosega grippata (russa da paura!).
Sono stanco, di certo dormirò domani Fasana ci aspetta! 

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