Tappa 1

Tappa 1 da Trieste a Umag sino al Camping Park Umag 


L'auto è carica dalla sera precedente, sono le 4,20 e come prima di ogni viaggio non ho dormito molto.
La sveglia suona, ma io già da ore la aspettavo in un dormiveglia infinito.
In un baleno sono vestito, un rapido controllo mentale al mio bagaglio e sono pronto... salgo in auto e mi dirigo a casa di Renato, il mio compagno di scorribande.
Quando raggiungo piazzale Arnaldo sono le 4,40, le strade deserte danno un senso di tranquillità, nel giro di un paio d'ore il piazzale prenderà il solito aspetto caotico. Scorgo Renato con facilità sta facendo un'ultima passeggiatina con la sua cagnolina, quando a sua volta mi scorge, un cenno di saluto e subito il suo passo si velocizza.
Accompagna a casa la cagnolina un saluto e via verso Trieste, durante il viaggio in auto le solite chiacchierate di lavoro, racconti vari e scambi di opinioni.... il viaggio in auto scorre veloce, quasi senza accorgercene siamo a destinazione.
Lasceremo l'auto nel parcheggio sotterraneo di un condominio, gentilmente concesso dalla zia di mia cognata. Un rapido saluto alla zia, un ottimo caffè e culo in sella pronti per il vero inizio del nostro viaggio.




Il Garmin che ci supporta indica che la traccia è distante un paio di km, prendiamo la sua direzione, subito un   salitone ci si piazza d'avanti, lo percorriamo forti del fatto che avremmo preso la primissima stradina a destra per riportarci in traccia. Dopo un paio di km nessuna stradina a destra, ma continua la salita e la direzione sembra essere quella giusta....la percorriamo, ancora siamo freschi e motivati, a breve realizziamo di aver commesso un grosso errore, ci ritroviamo su un viadotto sulla strada per Longera, da qui una rapida discesa e finalmente siamo in traccia.
Il Garmin ci rivela una sconvolgente verità, abbiamo percorso 12 km e siamo a soli 2 km dal punto di partenza... "che polli !!".
Non piangiamo sul sudore versato, diciamo che l'abbiamo fatto per scaldarci i muscoli, ora siamo in traccia e seguendo le chiare indicazioni del Garmin raggiungiamo il porto e in brevissimo tempo il confine con la Slovenia, dove Rena abbreviativo di Renato si presta per un paio di scatti.


Ripartiamo subito e pedalando di buon ritmo percorrendo strade e stradine interne con piacevolissimi scorci sul mare raggiungiamo la vicina Capo d'Istria.



Lasciata Capo d'Istria ci dirigiamo sempre su splendida ciclabile costiera, verso Isola, in sloveno Izola, una piccola e carina cittadina, i piccoli localini sul lungo mare sono tutti ben tenuti e apparentemente molto in, un sacco di belle ragazze alte e bionde rendono ancora più piacevole la cittadina.


Lasciata la cittadina ci dirigiamo sulla collina dove un piacevole tratto sterrato mette a dura prova i nostri carrellini stradali, pare reggano bene nonostante i salti e le continue sollecitazioni da sentiero sconnesso.




Scesi dalla bella collina, che ci ha regalato splendide vedute sul mare ci dirigiamo verso Portoroz, qui veniamo entrambi catturati da una piacevolissima vista: un piccolo borgo nel quale è perfettamente integrato un bellissimo pergolato sotto il quale vengono servite splendide e profumatissimi grigliate di carne.
Ci guardiamo entrambi con pensieri inequivocabili, ma la voglia di pedalare a fatica ci fa desistere, ci promettiamo di fermarci a Piran per un pranzo.
Lungo il tracciato troviamo un piacevole tratto sterrato che percorro allegramente, da dietro il rimprovero di Renato "Fede ricordati che abbiamo carrelli da strada!".
Come non dargli retta, giunti a valle un fastidiosissimo rumore d'affettatrice mi obbliga ad una sosta per verificare il tutto.
Allento il perno centrale della ruota posteriore per riallineare la ruota, il carrello è sorretto da questo perno.
Nella foga di serrarlo con forza esagero e riesco a tranciarlo.
Ops siamo in Slovenia con il perno post. tranciato e un dito sbucciato, che fòm?
Qui dicono nema problema, dallo zaino sfodero un perno di scorta, ok ruota posteriore salva, ma ora come fisso il carrello alla bike?
Nema problema 2, Rena sfodera dal suo zaino fascette di naylon, a 20 mt dal fattaccio una rete divisoria ci regala del fil di ferro ed ecco il risultato.


Bene possiamo ripartire, il carrello pare ben fisso lo terremo monitorato! sulla strada incontriamo un autoriparazioni Bosch service, ci fermiamo per tentare una riparazione al perno "saldatura".
Sul cartello, in Sloveno, gli orari di lavoro, dalle 8 alle 15 e dalle 16 alle 19, bhe sono le 15,50 aspettiamo 10 min.
Passati 30 minuti pur sapendo per esperienza personale che i meccanici non sono puntuali, iniziamo a spazientirci, Rena legge nuovamente il cartello e si accorge che il nostro mecc.  lavora il pomeriggio solo nei giorni di Lun. Mar. e Mer. cazzo! oggi e Ven.!
Abbiamo atteso 35 minuti inutilmente...
Torniamo in sella e poco dopo siamo al confine Croato, fortunatamente non ci perquisiscono altrimenti come spiegare al polotto croato incazzato che la polverina bianca che ho nel marsupio sono sali integratori e non "bianca neve".
La strada per la Croazia comincia con una ripida e lunga salita, dopo la quale non ci resta che scendere a Umago, durante la visita della città ci fermiamo ad un bancomat per prelevare un pò di moneta locale.
Il bancomat ci offre alcune schance 50 kune 100 kn 200 kn 500 kn o 1000 kn ... non voglio esagerare 200 kn.
Solo al negozio dopo mi rendo conto della cazzata, dove vedo un paio di mutande che costano 115 kn, per farla breve ho prelevato la bellezza di 26 €.
Speriamo che le commissioni sul transato della mia banca non passino il prelievo!
Il passo da Umago al camping è breve e tutto via ciclabile, ottimo il camping: pulito e splendidamente organizzato.
Chiudiamo la serata con un ottima cenetta a base di pesce in riva al mare. 
Abbiamo percorso 83 km e 1000 mt di dislivello buona parte in sterrato.

Domani andremo da Umago a Vrsar una tappa breve ...vi lascio alcune foto a domani.....














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